Le scale musicali – ti basta impararne la metà
Riprendo il concetto del circolo delle quinte espresso in questo post per parlarti di un’altra sua applicazione.
Come ricorderai, le note scritte nel cerchio più esterno, quelle in grassetto, sono le note di riferimento per la successione:
in quinte se procediamo in senso orario
in quarte se procediamo in senso antiorario.
Come puoi vedere ci sono altri simboli di note musicali, sulla ruota, ed oggi mi dedico al cerchio più interno, quello cioè delle scale relative.
Prendo ad esempio la nota C e, guardando la parte più interna dello spicchio inerente la nota C trovo scritto Am. Cosa vuol dire?
Molto semplice, la scala maggiore di C ha una sua scala relativa, formata cioè dalle sue stesse note ma con partenza diversa, corrispondente alla scala di Am. Sappiamo già che nota indica la lettera A , anche grazie a questo post. Ciò che devo chiarirti è il significato di quella m. Presto fatto: vuol dire minore.
Stiamo quindi parlando della scala di A minore.
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Ed ecco che prende corpo la definizione.
Ogni scala maggiore possiede una scala relativa minore, composta dalle stesse note ma con partenza diversa sulla tastiera.
Chiarisco con le immagini, la scala maggiore di C è formata da queste note
quindi
C – D – E – F – G – A – B
la scala relativa a quella di C maggiore abbiamo scoperto essere A minore ed è formata da queste note
quindi
A – B – C – D – E – F – G
In pratica sono due scale musicali identiche con l’unica differenza che la prima parte da C e la seconda parte da A ma entrambe sono formate dalle stesse note.
Quindi riassumiamo dicendo che il 6° grado di ogni scala maggiore, ci indica la relativa scala minore, composta dalle stesse note sulla tastiera.
Un caro saluto a te.
Domenico D’Erasmo.
Fammi vedere che sei vivo!
Dimmi cosa ne pensi e apriamo il discorso anche con gli amici di facebook.