Il tempo nella Musica
Ogni brano, composizione, opera, tutto insomma, segue un andamento ritmico, chiamato tempo musicale.
Per farla breve, anche mentre si suona, si conta.
Cosa? I movimenti.
Perché? Per tenere il tempo musicale.
La scansione del tempo musicale è divisa in movimenti.
E cosa sono i movimenti?
Ok, facciamo ordine.
Guardando un qualsiasi spartito sicuramente osserverai questa immagine, all’estrema sinistra del pentagramma.
Il pentagramma è rappresentato da queste cinque linee sulle quali la musica viene scritta, rappresentandola con le note. Il simbolo che trovi all’inizio del pentagramma si chiama, in questo caso, Chiave di Sol o Chiave di Violino e serve a dare un nome alle note scritte sul pentagramma (approfondiamo qui).
In seguito troverai una frazione numerica che indica la scansione del tempo musicale, così rappresentata:
Questa frazione numerica indica, al numeratore che il tempo della composizione sarà scandito in 4 movimenti ed al denominatore che ogni movimento durerà 1/4 (un quarto). Quindi una battuta durerà 4 movimenti da 1/4 di valore, per un totale di 4/4 (sembra di stare a lezione di matematica, vero?)
Ritorniamo in cima, quindi, cosa è una battuta? E’ uno spazio di pentagramma, racchiuso fra due stanghette verticali così rappresentate:
Solo per la prima battuta a sinistra, la chiave di violino (o qualsiasi altra chiave) sostituisce una stanghetta, per tutte le altre vale il principio della seconda battuta, cioè uno spazio di pentagramma racchiuso fra due stanghette verticali.
All’interno di una battuta, quindi, il tempo sarà scandito contando 4 movimenti esattamente così:
Questo concetto serve a stabilire un ordine durante l’esecuzione di qualsiasi canzone.
Ad esempio: durante lo studio di una canzone, metodo che puoi trovare qui, è molto utile capire ogni quanto tempo c’è un cambio di accordi, provando a contare durante l’ascolto e segnandosi la metrica musicale di quel dato brano. Posso schematizzare così per rendere più chiaro il concetto:
in questo caso la composizione parte con l’accordo di Mi Maggiore e lo mantiene per 2 quarti ( contare 1 – 2 ) poi cambia in Sol Maggiore per altri 2 quarti (contare 3 – 4 ) esaurendo i movimenti disponibili nella prima battuta, che sono 4 in totale ( 2 quarti + 2 quarti). Passando alla seconda battuta troviamo che sul primo movimento non c’è nessuna indicazione anzi è previsto un cambio di accordo al terzo movimento con l’esecuzione del La Maggiore. In questo caso si manterrà l’accordo precedente, il Sol Maggiore, per ulteriori 2 quarti relativi alla seconda battuta. Chiaro ?
Con questo tipo di notazione, saprai scrivere gli accordi trovati su un semplice foglio, senza per forza usare il pentagramma e cioè così:
in maniera molto più intuitiva.
Una volta familiarizzato con questo modo di contare, i numeri 1-2-3-4 non si utilizzano più e si utilizza un preciso modo, riconosciuto a livello internazionale, di scrivere gli accordi di una canzone, senza utilizzare il pentagramma. Ne parlo, anche in questo caso, durante le sessioni live.
Il passo successivo è quello di accoppiare le parole della canzone allo schema e così ricavare il tuo personale “spartito” pronto da essere consultato e molto più facilmente memorizzato.
Un caro saluto a te
Domenico D’Erasmo.
Pingback: Cantare e suonare allo stesso tempo
Fabrizio Bigi
Sempre molto chiaro nell’esprimere i concetti. Grazie
Domenico
grazie a te per i tuoi complimenti !
Domenico D’Erasmo